L'agricoltura e gli alimenti biologici in TOscana
La Toscana meridionale è invece contraddistinta da un’agricoltura biologica in via di modernizzazione e da un’industria alquanto debole, che si articola quasi sempre in zone monoproduttive, impegnate cioè in un unico tipo di produzione, e con scarsi collegamenti tra di loro. Agricoltura In Toscana, in passato definita il “granaio dell’Etruria”, l’agricoltura ha sempre avuto una grande importanza. Le montagne videro nei secoli la formazione della piccola proprietà diretta dei contadini, cioè il microfondo. Ma la gran parte della regione rimase, come conseguenza in mano ai nobili, alle istituzioni religiose, ma principalmente sotto i ricchi ceti mercantili. In Toscana si affermò la mezzadria: alle famiglie contadine che coltivavano i poderi erano dati, in cambio del loro lavoro, metà del raccolto, gli attrezzi fondamentali per la conduzione del fondo e la possibilità di uso di una casa colonica. Questo tipo di contratto agrario, vecchio di secoli, è stato superato solo negli anni Sessanta e al suo posto si è affermata la proprietà diretta; tuttavia l’organizzazione mezzadrile ha lasciato nelle campagne una forte traccia. Alla base dell’agricoltura toscana c’è il podere, cioè la terra coltivata dalla famiglia contadina, quindi le case coloniche sparse e un genere di coltivazione misto (la cosiddetta agricoltura promiscua), con cereali, olivi eviti, accostato da un allevamento di modesta entità numerica contenente i buoi da lavoro e diversi animali (ovini, suini , pollame). Il settore è comunque nel suo complesso soggetto a continue trasformazioni (si uniscono e meccanizzano i fondi, è diminuito enormemente il numero dei contadini, si cambiano le coltivazioni), ma anche in relativo declino rispetto all’industria e alle attività terziarie. La cerealicoltura (frumento) ha ancora una certa importanza, ma una produttività molto più bassa di quella dell’Italia settentrionale; caratteristici della regione sono i vigneti (i vini rossi della zona del Chianti sono famosi in tutto il mondo) e gli oliveti, che danno un olio di alta qualità.