Archeologia in Toscana

La Toscana è nota oltre per l’arte rinascimentale o per le bellissime spiagge, ma anche per la grande presenza di necropoli e di resti archeologici, specie, del popolo etrusco, per arte etrusca, si intende l'arte attinente alla civiltà Etrusca, in principio stanziato nella zona chiamata Etruria, il triangolo racchiuso tra l'Arno a Nord, il Tevere a Sud e il Mar Tirreno a Ovest. Il periodo etrusco va all’incirca a 500 a.C., fino al nel 295 a.C., dove furono sconfitti definitivamente dai romani.

Uno delle necropoli più importanti della regione, è sicuramente, Vetulonia (GR) è un piccolo borgo nella valle del fiume Bruna. In epoca etrusca la pianura era abitata da un lago comunicante col mare, il lago di Prile, finché ormai in epoca romana il legame andava stringendosi. Nel Medioevo si trattava di una grande zona paludosa,che è stata prosciugata solo in tempi recenti.

In quest’area sono state ritrovate diverse necropoli, non solo etrusche ma anche villanoviane, in cui sono presenti tombe a pozzetto, a tumulo e a fossa, da cui giungono considerevoli corredi estremamente molto ricchi. Queste differenze dimostrerebbero che sul colle dove sorge Vetulonia, in epoca etrusca, si sarebbero stabiliti due differenti villaggi, e il graduale mutamento delle tecniche funerarie. I corredi ritrovati sono dei veri e propri tesori, sono presenti elementi di oreficeria e prodotti di metallurgia, ma anche diversi vasi pregiati provenienti dall’Oriente. Alcuni reperti recuperati in questa zona sono stati traslocati nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Un'altra zona nota per le loro bellezze archeologiche è il parco archeologico di Baratti e Populonia all’interno di Piombino (LI) e contiene più o meno l’ 80 ettari tra le pendici del promontorio di Piombino e la costa sul golfo di Baratti. Rientra nei Parchi della Val di Cornia ed è stato istituito nel 1998, per rendere praticabili alla visita diverse zone archeologiche e i nuovi resti ritrovati negli scavi archeologici guidati nella zona a intorno al 1996.

Il parco comprende differenti porzioni della città etrusca di Populonia, le necropoli di "San Cerbone" e di "Casone e Le Grotte", all’interno del parco è stato realizzato un laboratorio di archeologia sperimentale.

Sono al momento presentati differenti percorsi:
La "Via delle Cave": dal Campo dell'Arpia un percorso che porta alle cave etrusche, con tombe intaccate nella roccia della necropoli del IV-III secolo a.C., tra le più belle che possono essere ammirate sono le tombe limitrofe e tomba della Protome.
La necropoli di San Cerbone, con tombe a edicola e ad tumulo dal VII al VI secolo a.C.;
la "Via del Ferro": un cammino tra la parte bassa lungo la costa con il laboratorio di archeologia sperimentale, consente di vedere delle zone industriali della parte vecchia della città, che accolgono strutture rivolti alla trasformazione del ferro, risalenti al VI-III secolo a.C.
percorso naturalistico lungo il fosso delle Grotte.
Dal 2007 è stato aperto un terzo settore del parco, l'acropoli, che si trova presso il castello di Populonia Alta e comprende resti che, dall'epoca etrusca più antica, giungono fino all'età romana.

Un'altra zona degna di essere citata è sicuramente l’Area archeologica di Roselle (GR) contiene i resti dell'antico centro abitato di Roselle,le cui fondazioni sono etrusche.
Situata a 10 km da Grosseto, nel punto di passaggio tra la Valle dell'Ombrone e la Maremma grossetana, Roselle è una delle lucumonie meglio mantenute nell’Etruria centrale; collocata sulla riva dell'antico lago di Prile, Roselle è al momento una delle zone archeologiche più belle della penisola italiana.

La sovrapposizione di strutture e mura facente parte della civiltà di Villanoviana, Etrusca e poi Romana rende questa città una realtà importante e singolare, la scoperta di diversi vasi attici a figure rosse fa riflettere ad collegamenti commerciali con l’antica Grecia e le colonie greche dell'Italia del sud.