Castelli, fortezze, rocche, città fortificate, torri , borghi murati in Toscana
Toscana, una terra ricca di storia, con i suoi paesaggi caratteristici, dai monti, al mare, alle colline ricche di tesori naturali e di monumenti.
Oggi la Toscana è costellata da piccoli borghi e grandi metropoli, e hanno ancora oggi ben visibili le tracce del proprio passato Medievale.
Castelli, fortezze, rocche, città fortificate, torri , borghi murati, sono una presenza continua a volte inosservata, come sempre accade per le cose che ci sono da sempre, sono sparsi in ogni angolo della regione a ricordarci una delle prime necessità dell'uomo: quello di difendersi.
Immagine | Castello di Poppi (AR), di Hop-Frog, da Flickr Creative Commons, Licenza: CC-by
Molte di queste testimonianze sono fuori dai ben noti itinerari turistici...
Il Castello dell'Imperatore (Prato), noto anche come Fortezza di S.Barbara o Castello Svevo, può essere studiato per la sua testimonianza architettonica dei secoli XI°-XIII° presente nella città di Prato.
La sua particolarità è quella di essere uno stupendo esempio di maniero Svevo, l'unico nel centro-nord d'Italia! La sua collocazione geografica giusta sarebbe stata nell'Italia del Sud accanto a capolavori di architettura fortificata come Castel Del Monte o Lagopesole.
La costruzione fu iniziata nel 1248 per volere dell'Imperatore Federico II di Svevia, nell'ambito di un progetto rivolto a porre sotto controllo militare le principali vie di comunicazioni che dal sud del paese andavano in Germania, in particolare la strada che dal passo di Montepiano portava attraverso la valle de Bisenzio al cuore della Toscana.
Il castello è opera dell'architetto Riccardo da Lentini, 'magister' a capo di maestranze fatte giungere di proposito dalla Puglia, e fu eretto sul terreno che già ospitava una fortificazione minore, donato all'imperatore da una famiglia Ghibellina pratese.
L'edificio ha pianta quadrata, con quattro torri agli angoli e altre quattro, di cui due disposte a sperone e due ereditate dal precedente fortilizio, al centro di ogni lato della cortina muraria. Il coronamento delle mura e delle torri è realizzato con i caratteristici merli Ghibellini a coda di rondine.
Le torri della preesistente fortificazione inglobate nella fortezza hanno compromesso il risultato geometrico della pianta, non perfetto come negli altri castelli Svevi dell' Italia del sud, ma non il simbolismo dell'ottagono, con le sue otto torri.
Immagine | Castello di Poppi (AR), di Larry Ferrante, da Flickr Creative Commons, Licenza: CC-by
Castello di Istia d'Ombrone, che domina il fiume Ombrone dalla cima di una modesta altura della pianura di Grosseto ed era già un rilevante nodo della viabilità etrusco - romana e poi medievale, anche grazie al suo guado.
La cinta muraria più antica, che racchiude la sommità del colle, ha una forma rettangolare ed è realizzata con grossi blocchi di pietra arenaria squadrati uniti ad elementi di diversa provenienza (fra i quali un cippo funerario romano) uniti con malta friabile.
Al centro si trovava il cassero, oggi non più riconoscibile in quanto aggregato in costruzioni successive. Tutta l'area è privata e non visitabile.
Il Castello di Lamole è ancora oggi risalendo da Greve verso il Monte San Michele, lungo la strada che porta al paesello di Lamole, il Castello è ancora ben visibile al centro della sua valle di larici e castagni.
ubicato su di uno sperone di roccia e attorniato da boschi fin dal 1000, il Castello di Lamole ha conservato la sua posizione strategica a difesa dei confini fiorentini presa durante la guerra tra Firenze e Siena.
Come per molti altri insediamenti del suo genere, le origini storiche del Castello di Lamole rimangono collegati agli eventi accaduti tra il X e il XII secolo che portarono al fenomeno dell'incastellamento medievale.
Al momento, soltanto le strutture murarie degli edifici esistenti restano a testimoniare un passato celebre del castello, così come lo si riconosce nell’attuale profilo di borgo fortificato quando lo si ammira dalla strada di Lamole.
L’insediamento del castello si presenta come un congiuntamente di case, più o meno alte, poste in forma ellittica e ripartite per una lunghezza di circa 600 mt., che rappresentavano con l’alto sviluppo degli edifici le cinta murarie di difesa. Ad oggi solo sul versante verso nord-ovest si possono guardare a tratti i resti delle vecchie mura del castello.
Il borgo, le cui unità abitative mantengono ancora molti degli aspetti architettonici medievali è percorso in tutta la sua lunghezza da due piccole strade che scendono parallele e che formano tre piccole piazze, la principale delle quali è ubicata al termine dell’abitato e dello rostro di roccia su cui l’intero borgo si deposita.
Immagine | Torre di Calafuria (LI), di NAKKERO, da Flickr Creative Commons, Licenza: CC-by
Ciò che resta dell'antico borgo fortificato di Lucardo si erge sulla cima di un colle della Val d'Elsa circondato di vigne e uliveti.
L'insediamento è forse il più antico dell'intero comune di Montesperetoli. Il nome deriva dal tedesco Leocard o Liuchard.
La località è ancora cinta da mura, in molti punti sono le stesse case a formare la cortina muraria con la loro facciata esterna, ha mantenuto anche l'unica porta di accesso medievale con arco a tutto sesto e resti della difesa aggettante ed è ancora ben distinguibile una torre quadrata.
Anche la struttura urbana è quella semplicissima originaria di tutti i borghi murati del Chianti, una piazza di forma irregolare sulla quale si presentano in cerchio tutti gli edifici, fra i quali emerge un poderoso torrione scapezzato che un tempo serviva da mastio.
L'imponente castello Malaspina di Malgrate con la sua caratteristica torre rotonda domina da secoli la valle del fiume Bagnone, difeso su un colle che ne esalta la posizione strategica, dove poteva controllare le importanti vie di comunicazione provenienti dall'Appennino, dalla Cisa e dalla Garfagnana.
La fortificazione si sviluppo nel 1275, e da allora sulla sua alta torre, ben 25 metri e coronata da uno sbalzo di ronda con beccatelli, era di proprietà dei marchesi Malaspina, incontrastati signori della Lunigiana.
La trasformazione definitiva della rocca originaria fu compiuta dai marchesi Ariberti di Cremona che nel 1641 sostituirono alla guida del feudo. Il corpo centrale del castello fu trasformato in palazzo inglobando la torre rotonda.
Nonostante questo l'aspetto di Malgrate è quello della classica fortezza medievale con cortina muraria, a forma trapezoidale, provvista di merlatura guelfa e mura scarpate e feritoie.
Per fortuna l'intero complesso fortificato è stato da poco sottoposto ad un opera di restauro, dopo anni di abbandono.
Grazie alla sua ubicazione dominante Malgrate è uno dei complessi medievali più grandiosi della Lunigiana.