Cetosa, borgo in provincia di Siena
Altitudine: m. 348 s.l.m.
Abitanti: 2860 (420 nel borgo)
Patrono: santo Stefano, 26 dicembre
Come si raggiunge: In auto autostrada A1, uscita Chiusi-Chianciano Terme, in treno linea Firenze-Roma, stazione Chiusi-Chianciano Terme
Distanze: in km: Roma 180 km, Grosseto 150, Firenze 130 km, Siena 90, Perugia 65, Chiusi 10
Internet: www.cetona.org; www.comune.cetona.siena.it
Il nome:
Forse il nome del borgo proviene da un'antica pieve paleocristiana, riportata nei documenti come baptisterium Sancti Johannis de Queneto o de Queteno, forse in relazione al torrente Chieteno che fluisce poco a sud. In un documento del 1275 tale chiesa è riportata come plebs Sancti Johannis de Scetona.
La Storia
Nel 1207, si ha il primo riferimento del castello di Cetona. Nel 1260 il borgo passa alla Repubblica di Orvieto, dopo una prolungata contesa con quella di Siena.
Nel 1418, occupata dal capitano di ventura Braccio di Montone, Cetona viene da questi venduta alla Repubblica di Siena, successivamente nel 1556 viene inglobata nel Granducato di Toscana.
Nel 1558-69, Cetona è concessa in feudo alla famiglia Vitelli. Con il marchesato dei Vitelli ha inizio un'epoca d'oro per il borgo. Tornata successivamente a far parte del Granducato di Toscana.
Da vedere:
Un paesaggio di serena bellezza La spontaneità con cui la pietra delle architetture si unisce con la morbidezza del paesaggio toscano, rappresenta la meraviglia di Cetona.
Il borgo è costituito da un antico grumo di case che domina la piazza rinascimentale, per prendere la poeticità di questo posto tra emozioni medievali e fascini naturalistici.
La campagna intorno a Cetona è così bella da apparire quasi una rappresentazione oleografica di un paesaggio rinascimentale.
Le mura, che in passato avevano tre giri, oggi conservano nel rotondo torrione del Rivellino, datata alla metà del XVI secolo, la traccia più importante della terza cerchia.
Verso la metà del ‘500, la realizzazione della piazza, oggi intitolata a Garibaldi, come nuovo entrata al borgo medievale, ideato da Gian Luigi Vitelli detto Chiappino che, nominato marchese dai Medici, volle coprire i panni del buon governatore compiendo questa piazza dalla forma ovale, inspiegabilmente troppo grande per un borgo così piccolo.
Intorno alla piazza ci sono edifici sei-settecenteschi, tra cui l'antico palazzo Vitelli, irriconoscibile esternamente, l'ex chiesa cinquecentesca della SS. Annunziata e in un angolo, anche essa nascosta tra le case, la chiesa di S. Michele Arcangelo, costruita nel 1155 ma modificata nella seconda metà del XVII secolo.
Anche il loggiato della piazza, usato in passato come mercato coperto, fu pensato dal Vitelli. allontanandosi dalla piazza e superato il Rivellino, si prende la stradina in salita su cui si sporgono nobili edifici come, l'antico Palazzo di Giustizia e il settecentesco Palazzo Sgarroni e, a sinistra, Palazzo Minutelli, oggi sede a piano terra del Museo civico.
Seguendo l'andamento curvilineo della stretta via si arriva nella piazza della Collegiata, la più bella chiesa del borgo, dedicata alla SS. Trinità. Nell’interno sono presenti alcuni affreschi del tardo ‘400, tra cui una Madonna Assunta della scuola del Pinturicchio.
Appena fuori del borgo, sono da vedere il Convento di S. Francesco del XIII secolo e il Romitorio di S. Maria a Belverde, circondato da un bosco di lecci e cipressi centenari.
Il prodotto del borgo: Cetona aderisce alle associazioni "Città dell'Olio" e "Città del Vino" , tra i vini sono da citare il Chianti dei Colli Senesi.
Il piatto del borgo: I "pici", una specie di grossi spaghetti fatti a mano, insaporiti con l'"aglione", una salsa di pomodoro con molto peperoncino e aglio.