Il parco naturale della Maremma toscana
IL PARCO DELLA MAREMMA
Il parco nazionale della Maremma si trova nella regione della Toscana che non ha limiti delineati e che abbraccia anche una grande zona del Lazio settentrionale. Coincide più o meno alla zona costiera di Civitavecchia e Cecina, con un retroterra molto variabile e che racchiude buona parte della provincia di Grosseto. Complicato fare una stima precisa dell’area che, con i criteri più attuali, si può stimare in oltre 6.000 km quadrati.
Famosa per le sue estesi paludi, per la sua fauna selvaggia e l’imperversare della malaria, la Maremma, anche se suggestiva e con tratti costieri bellissimi, era in passato la zona più disabitata della toscana e ne è tuttora l’area meno densamente popolato.
Ma dopo le grandi prosciugamenti cominciate nel XIX secolo e proseguite fino ai nostri giorni dell’ente Maremma, è divenuta un’area agricola alquanto ricca, con molteplici centri turistici e balneari come, Punta Ala, Follonica, Pont’Ercole, Porto Sato Stefano.
Però molti sostengono che le bonifiche hanno modificato la stabilità ecologica e le associazioni naturalistiche si augurano la conservazione delle residue zone paludose, come presso le foci dell’Ombrone.
Il parco naturale è formato per la maggior parte dai monti dell’Uccellina, che corrono in modo parallelo al mare tra la foce dell’Ombrone e Talamone: quindici chilometri di coste precipiti, spezzate qua e là da calette aperte in pareti di rocce policromi, da piccole spiagge sabbiose e da grotte, scavate nei calcari. Alle spalle della costa si sviluppa una deserta distesa di boschi selvaggi e macchie, intercalati soltanto da qualche torre di avvistamento del cinquecento.
Mentre la vegetazione si mostra in fasce: nelle vicinanza del mare si condensano folte pinete o basse macchie di lentischi, ginepri e mirti; all’interno diventano più assidui lecci, olmi e roverelle, se non altro là dove l’umidità lo permette, e infine macchia fitta, tanto più che la fauna, quella della Maremma di un tempo, non è solo timidi lepri e caprioli, ma comprende anche gatti selvatici e cinghiali, in aggiunta a istrici.
Anche l’avifauna è molteplice: una miriade di varietà, cui si uniscono, in autunno, fitte squadroni di tordi e beccaccce, che discendono a questo rifugio stupendo.
In conclusione un vero eden non riservato a pochi eletti, ma raggiungibile, da metà giugno a metà settembre, a gruppi seguiti in partenza da Alberese.
I percorsi di 5-6 km a piedi sono due: quello del mattino si inoltra in profondità nella macchia, fino ai ruderi dell’antica abbazia di San Rabano; quello pomeridiano si sviluppa, invece, sul lato settentrionale.
Il parco si integra con l’ambiente palustre istituito alla foce dell’Ombrone, raggiungibile al visitatore sulla sponda destra, lungo la quale si estende la palude della Trappola: muovendosi da una spiaggia intrigata di piccoli stagni salmastri, abitati a primavera di fratini, chiurli e beccacce di mare, si vedono, man mano che ci si inoltra, nelle folte pinete e macchie a ginepro, spezzate da pozze salmastre che si ingrandiscono alla fine in grandi giuncaie, ai fianchi delle quali si circondano i tipici buoi bianchi maremmani.
Per arrivare al parco marino della Maremma: Per chi viene da Nord, lasciare l'Aurelia a circa 7 Km di distanza da Grosseto prendendo l'uscita Rispescia - Alberese - Parco Naturale della Maremma. Continuare per diversi chilometri sulla S.P. di Alberese fino ad arrivare all'omonima località. Chi viene invece da Sud, al Km 166 della S.S. Aurelia c’è lo svincolo per Alberese - Parco Naturale della Maremma. Continuando per diversi chilometri sulla strada che oltrepassa un affascinante campagna si arriva in poco tempo alla piccola frazione di Alberese dove si abbiamo il Centro Visite del Parco.
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