Sovana, borgo in provincia di Grosseto
Altitudine: M. 291 S.L.M.
Abitanti: 3915, 399 nel borgo
Patrono: San Mamiliano, 27 aprile
Come si raggiunge. in auto, da nord, A 12 fino alla SS Aurelia al km 111, per Manciano e Pitigliano, oppure A1 uscita Chiusi, poi S. Casciano dei Bagni o A1 uscita Firenze Certosa, superstrada fino a Siena sud, poi SS Cassia. Da sud A1 Orte, poi fino a Viterbo, uscita per Siena poi Valentano e Pitigliano.
In treno stazione di Chiusi (km 65), Orbetello (km 65), Orvieto (km 58).
Distanze in km: Roma 140, Firenze 170, Grosseto 93.
Internet: www.comune.sorano.gr.it; www.sovana.net
Storia:
Caratteristico borgo medievale e pregiato scrigno d’arte, Sovana è collocata nel comune di Sorano, su una spianata tufacea tra i fossi Calesina e Folonia, tributari del Fiora. I primi insediamenti risalgono all’età del bronzo, mentre i frequenti sepolcreti che affiorano nel territorio nel secolo III a.c. documentano la fase etrusca dell’abitato che, con le vicine sedi di Poggio Buco e Pitigliano, fu quasi sicuramente subalterno da Vulci. Occupata dai romani, che la denominarono Suana, si convertì al cristianesimo grazie alla divulgazione della fede di San Mamiliano. Dopo le invasioni gotiche prosperò sotto longobardi e Aldobrandeschi. Il paese diede i natali a Lidebrando nel 1703, il futuro papa Gregorio VII.
Successivamente fu presa da Siena nel XV secolo, fu per lungo tempo contesa tra Orsini e senesi, indirizzandosi verso una lenta decadenza.
Cosa vedere:
I resti della rocca del XIII e XIV secolo si ergono su una più antica fortificazione degli Aldobrandeschi. Riorganizzata nel XVI secolo e quindi abbattuta, è visibile accanto all’accesso del borgo.
La piazza del Pretorio, pavimentata in cotto, è attorniata da suggestive edifici medievali quali il palazzo dell’archivio del XII-XIII secolo, con campanile a vela e orologio, il palazzo pretorio del XIII secolo con stemmi in facciata, e l’annessa loggetta del capitano; il cinquecentesco palazzo Bourbon del Monte.
In piazza del pretorio, la piccola chiesa di Santa Maria Maggiore, del XII-XIII secolo, è una famosa testimonianza romanica. L’interno è a tre navate dividese da bassi pilastri ottagonali che sorreggono arcate ogivali; vi sono mantenuti un ciborio preromanico risalente all’VIII-IX secolo e alcuni affreschi assegnati a un allievo Andrea di Niccolò del XVI secolo.
L’edificio romanico del duomo, con armoniosi tratti lombardi, è anteriore all’XI secolo, anche se denota numerosi interventi posteriori. È particolarmente prezioso l’elaborato portale laterale. All’interno, ritmato da tre navate e disposto da un’architettura austera, risalta il sarcofago di San Mamiliana con la figura giacente del santo. Da osservare il fonte battesimale e un’acquasantiera, ambedue del XV secolo. Dall’abside si entra all’affascinante cripta a cinque navate, già parte di un antico luogo di culto del VIII secolo.
Fuori dell’abitato si sviluppa una grande necropoli etrusca di un certo interesse, sia per l’ambiente in cui è inserita sia per la grande varietà tipologica delle tombe, tutte completamente scavate e scolpite nel tufo.
Il prodotto del borgo:
Il rosso Doc Sovana è un vino di Maremma, frutto di uve che arrivano un perfetto grado di maturazione grazie alle buone condizioni di esposizione ai raggi solari. La tradizione vinicola qui ha origini perfino etrusche.
A Sorano si produce il vino kasher, ottenuto secondo processi di vinificazione ebraici, in ricordo della comunità israelita che qui aveva la sua sinagoga. L'olio è l'altro prodotto tipico delle colline dei dintorni di Sovana, famoso per la sua particolarità che lo rende uno dei più buoni della Toscana.
Il piatto del borgo:
il buglione di agnello e l'acquacotta sono le specialità locali.