Offerta, presenza turistica nazionale ed internazionale in Toscana
Il turismo in Toscana si fonda su un afflusso annuo di 40 milioni di pernottamenti e in gran parte straniere.
Le presenze turistiche in Toscana sono aumentate negli ultimi anni, specie nel a Firenze.
Firenze, nel 2006, ha segnato un aumento di presenze dell’11,6% oltrepassando in valore assoluto la quota di 11 milioni; gli arrivi migliorano del 9,9% e sono a quota 4 milioni.
Firenze in questo momento cresce più delle altre città d’arte italiane,specie di Roma, dove Firenze è sempre in perenne competizione con la capitale per toglierle la supremazia nazionale.
Anche il turismo internazionale sta aumentando in Toscana di circa l’8,4% più del doppio di quanto registrato a livello nazionale (+3,6%).
Questo è il segno che la regione è fortemente qualificata sul versante straniero (i turisti provenienti dall’estero rappresentano in Toscana il 47% del totale contro il 41% in Italia).
Tra i stranieri che vengono in Toscano sono, per la gran parte della Gran Bretagna (+22,6%) e la Spagna (+19,6%) che segnano variazioni ben più elevate degli altri principali paesi in crescita (Francia +11,2; Usa +7,2;Giappone +6,3%), mentre sempre stabile il flusso degli Italiani.
Il maggior afflusso di turisti stranieri si è rivolto soprattutto alle risorse con la maggiore visibilità internazionale, ovvero, le realtà di arte e affari (+520mila presenze) e, in secondo luogo, alle realtà delle campagne e colline (+217mila presenze; +14,5%) che sono oramai divenute un secondo elemento di forte attrazione della regione Toscana rappresentando una parte importante della sua immagine all’estero.
Cresce il turismo ma cresce anche l’offerta turistica. In 5 anni le camere extra - alberghiere sono aumentate del 71%, soprattutto nella provincia di Firenze, i Comuni che hanno più posti letto per abitante è Fucecchio, seguito da Empoli, Bagno a Ripoli, Scandicci e Lastra a Signa.
Anche se il flusso turismo negli ultimi anni è aumentato, permangono ancora innumerevoli criticità, come quello di ridare maggiore smalto alla presenza di Firenze sul mercato turistico nazionale e internazionale”, nell'avvicinare Firenze al suo pubblico potenziale, grandissimo, ma che deve essere invogliato per creare nuovi posizionamenti di mercato, dove si è più deboli, come il turismo per le famiglie con bambini.
La toscana ha bisogno di un turismo più qualitativo che quantitativo, con turisti più attenti e consapevoli che si trattengano di più sul territorio.
Il turismo ‘mordi e fuggì” muove grandi numeri di visitatori, ma è qualitativamente basso, sia per il visitatore, costretto a soffermarsi davanti ad un capolavoro dell’arte o ad un paesaggio mozzafiato giusto il tempo di una foto, sia per il territorio, che deve fornire servizi, smaltire rifiuti, tutelare il contesto, senza ricevere in cambio appoggio al proprio tessuto economico.
Inoltre le presenze hanno teso a concentrarsi nel fine settimana, consolidando un trend in atto ormai da diversi anni, a scapito dei soggiorni di più lunga durata. Resta inteso che questa tendenza determina danni difficilmente quantificabili andando a gravare soprattutto sulle locazioni turistiche; proprio questo pare essere il settore di maggiore sofferenza, non rilevato in modo puntuale dalle rilevazioni statistiche ufficiali, ma con effetti pericolosi sulle diverse attività che ruotano intorno al turismo.
Per questo, le maggiori criticità si possono riassumere in un offerta scarsamente organizzata e poco propensa a fare sistema, unitamente a prezzi-vacanza scarsamente concorrenziali rispetto ai principali competitori, è, senza dubbio, un altro fattore da tenere in considerazione, l’affermarsi di nuovi paesi nel panorama turistico, come la Croazia, che certamente, hanno inciso in modo negativo sui flussi verso la Toscana.
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